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A zonzo nei Jardines del Real – Los Viveros

jardines2Una passeggiata nei Jardines del Real detti anche Los Viveros e’ uno dei piacieri da prendersi durante le vacanze nataliazie a Valencia. Situato sul sito che occupava nella parte vecchia del Palazzo Reale, che per ragioni strategiche ਠstato abbattuto prima dell’arrivo delle truppe d’invasione dell’esercito di Napoleone, comandato da Suchet per l’usurpatore Re Bonaparte I, popolarmente conosciuto come il guercio Pepe Botella, a cui venne concesso il titolo di Duca di Albufera, ovviamente non riconosciuto in Spagna. Secondo le cronache del tempo, poi provate dagli scavi archeologici, i resti del palazzo sono su due piccole montagne rosa, conosciute con il nome di Elio Monti in onore del generale Elio (eroico difensore della città  nella guerra d’Indipendenza) che nel 1814 ordinಠdalle macerie di formare due piccoli tumuli con alberi e fiori; oggi possono ancora essere visitati.  Proprio nel luogo che ਠil anche il suo monumento, fu decapitato anni dopo questo valoroso generale, e non dai suoi nemici francesi, ma dai suoi stessi compagni su ordine di re Ferdinando VII.

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Anche se i giardini hanno un’origine remota ed erano a disposizione del palazzo reale, la configurazione corrente, si diparte dagli Elio Monti. I Giardini Reali cosi’ raggiunsero tutta la loro bellezza. Nel 1868 il Consiglio Rivoluzionario si appropriಠdei Giardini Reali e nel 1874 la Corona diede la proprietà  da gestire al Consiglio di Valencia dal 1887. Nel 1903 i diritti sono stati trasferiti alla città  di Valencia. Questi giardini sono popolarmente conosciuti come Los Viveros, e devono il proprio nome al fattp che nel 1903 il complesso ਠstato utilizzato per i vivai della città  di Valencia . Nel 1912 i giardini presero l’aspetto del famoso parco che oggi onora la città  della sua presenza.

I giardini mostrano palme, con alberi secolari, numerose sculture e fontane monumentali, uno splendido giardino di rose, un Birdhouse costruita nel XX secolo (1933). A questi si aggiunge uno stagno con una cascata e con anatre e cigni. Bello anche il  parco giochi con una locomotiva d’epoca e il cigno scultoreo che presiede il centro del lago.

Uno dei giardini con le rose chiamato “Rosaleda del doctor Là³pez Rosat” ਠstato inaugurato nel 1974 e prende il nome dal sindaco di allora che ha spinto per la sua creazione. Lo spazio ਠopera dell’architetto comunale Emilio Rieta. Composto da una grande fontana circolare da Plaza de la Reina (lo spazio dove oggi c’ਠun parcheggio sotterraneo), sono state piantate intorno circa seimila rose di specie diverse.

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Uno degli edifici che si possono trovare nei giardini ਠla Alquerà­a de Canet, conservata “in situ” come modello tipico dell’architettura rurale di Valencia. Molto vicino ad essa si trova la casa che era il giardiniere capo della Città , ora trasformata in uffici comunali. Da un lato troviamo la fontana conosciuta come San Fiacre, fontana di marmo incastonato nel muro con un supporto in mattoni.

Troviamo anche qui il Museo di Scienze Naturali che ospita la collezione donata da Don Rodrigo Botet, insigne studioso di Valencia del XIX secolo, il quale ha portato numerosi reperti archeologici rinvenuti negli scavi del continente americano. Importanti anche l’enorme grotta dell’ Argentina Patagonia, le tracce dei dinosauri pietrificati, e numerosi fossili.

Nei giardini si trova un piccolo edificio coperto in grado di soddisfare le funzioni di cappella posto sotto il patrocinio di San Fiacre, patrono dei giardinieri. All’interno si trovava una scultura in legno, opera di Josà© Esteve Edo. Oggi la cappella ਠvuota e chiusa da una griglia metallica, senza ornamenti religiosi.

Diverse entrate sono disponibili a Jardines del Real. Ma una di loro rimane sempre chiusa. In realtà  à¨ una piccola porta di metallo, ornata da due leoni di pietra nella parte superiore . àˆ interessante notare che questa porta ‘ingresso era di fronte a Sea Street, nel Jardines de la Glorieta. Parte della porta che  chiude attorno al perimetro dei giardini proviene dal Glorieta: sono stati portati in questo luogo nel 1928. valenciajardinesdelrealpuertadelosleones01

Vale anche la pena di notare le installazioni di carattere decorativo pi๠vicine al Museo de Bellas Artes (per lo pià¹) con diversi elementi architettonici della città  di Valencia, tra i quali dovrebbe evidenziare:

Portada del Palacio de los Condes de Alcudia e Gestalgar era conosciuto anche come il Moroder (dagli ultimi proprietari del palazzo). Il palazzo era nel numero sei di Plaza de Tetuan , ma la porta del XVIII secolo ਠstata trasferita nei Jardines del Real. Lo scudo araldico che blocca il coperchio corrisponde alla famiglia Jofre.

Portada del Palacio de los duques de Mandas. Il palazzo originariamente era nella calle Avellanas. E ‘stato demolito nel 1864 e si ਠtraslata la porta nei Jardines del Real. Il palazzo era la casa padronale della famiglia Vilanova ed era conosciuta come “La Casa dels Gegants” a causa dei due giganti che si vedono nel loro stemma di famiglia.

Portada del Palacio del marquà©s de Jura Real. Una delle entrate che ha il Viveros, vale a dire la strada che guarda calle Jaca, corrisponde a una porta che era del Palacio del Marques de Jura Real e fu demolita nel 1918 dalla sua posizione in Plaza del Ayuntamiento. Dopo diverse località  temporanee, tra cui il vecchio showcase della Fiera che si trova nella Llano del Real, ਠandato a Los Viveros dove si trova ancora oggi.